L’avventura della libertà

Questo tempo di Quaresima che stiamo vivendo deve aggiungere qualcosa alla nostra vita, non togliere. Cosa?
Lo scopo è aggiungere un di più di libertà. Ma che cos’è la libertà?

Per i popoli dell’Ucraina in questo momento probabilmente significa salvare la pelle e togliere la presenza minacciosa di chi li sta privando di tutto. Per alcuni popoli ad esempio in Africa, significa non morire di fame. Finchè la vita è oppressa è facile dire cosa significa libertà.

Nell’occidente prima degli anni ’70, la libertà era qualcosa da conquistare in diversi aspetti:

libertà in senso politico (liberi da regimi totalitari, per la democrazia)

libertà in senso economico (per avere l’essenziale per l’esistenza)

libertà in senso culturale (per poter esprimere ciò che si pensa)

Una volta raggiunte queste cose, come si è pensata dopo la libertà? Come pensare la libertà quando si è liberi?
Dopo il ’68 emergono due discorsi:

antiautoritario: liberi di poter fare ciò che si vuole senza aver nessuno sopra di noi che ci impone cosa fare. Si tratta di un’idea di libertà contraria ad ogni possibilità di verità: vanno in crisi i valori in cui tutti si riconoscono sul piano pratico, concreto, ma anche morale)

liberista: essere liberi significa poter scegliere tra il maggior numero di alternative possibili; più sono le possibilità di scelta, tanto più sono libero, tanto più sono felice.

Questi due aspetti, il primo sull’emancipazione, e il secondo sulla gamma di scelte, si sono “sposati” benissimo ed è ciò che respiriamo oggi: un cocktail tra queste due libertà che in realtà ci fa un po’ “ubriacare”, ci dà alla testa e viviamo un’espansione dell’io che non deve più rendere conto a nessuno. Questo atteggiamento ha caratteristiche adolescenziali nell’ambizione a voler scegliere e fare tutto. Ma pur nella bellezza dell’entusiasmo di affacciarsi alla realtà, essa poi non ti permette di fare tutto. Gli snodi di scelta ci sono sempre.

Ecco che allora facciamo fatica a compiere delle scelte, perchè ciò vuol dire “definirsi”; ecco che non riusciamo più a scegliere in modo “definitivo”; è sempre più evidente la difficoltà al vincolo del legame. Amiamo la libertà, ma una libertà che non vuole legami e che quindi è vuota!

Papa Francesco: “L’uomo di oggi si illude della propria libertà…di poter fare tutto, ma in realtà non è così. Quante nuove schiavitù in nome di una falsa libertà!”

Questo individualismo, questa spinta all’autoaffermazione diventa un idolo, un valore. Per questo diventa un “io” prepotente, libero da tutti e da tutto e che miete anche qualche vittima (es. crisi familiari).

E che cosa è per noi cristiani la libertà?

Noi abbiamo una Parola importante da dire e da vivere per tutto questo. Allora 3 provocazioni dalla Scrittura:

1) nei racconti della Genesi Dio ha predisposto per l’uomo un universo bello e buono, ma poi il primo atto relazionale che Dio compie nei confronti dell’uomo è il porgli un limite: puoi mangiare/usare tutto, “tranne di quello”. Questo comporta che Dio riconosce l’uomo libero e che la sua libertà consiste nel riconoscere un limite ed accoglierlo. Perchè? Perchè si fida di chi glielo dice, perchè sta nella relazione con lui. Un uomo che Dio crea libero, ma la libertà non è tutto. La libertà diventa possibilità di scegliere, libertà di accogliere e di stare in relazione.

2) nel Vangelo di Giovanni Gesù risponde agli scribi che lo interrogano. Qualcuno gli dice “Noi siamo liberi perchè apparteniamo a questo popolo, siamo figli di Abramo”. Gesù risponde loro che questa è un’illusione: “Sarete miei discepoli, conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”. La libertà è un’altra faccenda. Cosa ha fatto conoscere di sè Gesù? Il proprio essere figlio “Io e il Padre”. Dio è Padre e noi possiamo vivere da figli se guardiamo a lui che ci ha mostrato cosa vuol dire vivere da figli. Ciò che vi rende liberi è guardare il Figlio, perchè lui sta davanti a Dio  non come schiavo, ma in una relazione. Libertà allora è vivere da Figli. Siamo prigionieri quando ci facciamo di Dio un’altra immagine. Essere liberi non è non avere problemi, incertezze, pericoli o contraddizioni, ma provare ad attraversare la vita come l’ha attraversata il Figlio con lo sguardo fisso sul Padre, con fiducia filiale.

3) Nella lettera di San Paolo ai Galati (che è tutta sulla libertà) troviamo scritto: “Cristo vi ha liberati per la libertà”. E’ un gioco di parole. Quando noi pensiamo di guadagnare la salvezza con ciò che facciamo, allora di Gesù non abbiamo più bisogno. Non abbiamo più bisogno della libertà di vivere da figli. Se la libertà sta nelle opere, allora siamo schiavi. La libertà sta nella possibilità di vivere la carità, nel regalare vita a chi ci sta attorno, nel metterci a servizio della verità e della vita con tutto ciò che diciamo e facciamo, questa è la vita secondo lo spirito di figlio che sta nella relazione con il Padre.

Lo spirito della carne è lo spirito dell’io che vuole affermare se stesso, che mette se stesso al centro della realtà e tutto gira attorno a lui. Le opere dello spirito si basano su qualità relazionali come la relazione di fraternità.

La libertà è vivere la carità, donarsi, regalare la vita come l’ha regalata il figlio.

Ci chiediamo:

  • Come penso io la libertà?
  • Cosa significa per me essere libero?
  • In che cosa abbiamo bisogno di crescere nella capacità di vivere la libertà che il Signore ci ha donato?

La libertà va allenata, ma prima di tutto è un dono che abbiamo ricevuto (la vita nuova nel Battesimo ci ha resi liberi e capaci di libertà).

Saremo capaci di vivere da figli regalando vita secondo l’amore, la carità, il dono di sè.

Quante volte abbiamo della libertà un’idea troppo piccola! Crediamo che il Signore ci ha già fatto dono di una libertà piena, dobbiamo solo permetterle di fiorire.

Slivia

Alcuni testi per approfondire:

Relazione completa di Sr. Giovanna
Testo sulla libertà a cura di Sr. Giovanna

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