Brucia anche l’umanità

E’ stato uno schiaffo alla nostra inerzia, ci ha obbligati ad aprire gli occhi, ha fatto calare un silenzio profondo, il silenzio di chi non ha parole davanti ad una cosa grande come il dolore
causato dalla guerra.
Mercoledì 24 settembre il festival del Buon vivere ha ospitato una persona speciale: Martina Marchiò. Martina è un’infermiera di Medici Senza Frontiere, lavora in questa organizzazione
da anni e negli ultimi tempi ha vissuto due periodi di missione a Gaza, uno nella primavera 2024 e uno da aprile a giugno 2025. Qui si è trovata a prestare servizio in prima linea, in un contesto di guerra come mai le era capitato prima.
Con lo sguardo di chi ha visto la morte più ingiusta e con parole libere da filtri e censure, Martina ha risposto all’attenta e rispettosa intervista di Edoardo Russo, componente di Officina delle idee che con cura ha guidato il dialogo, condividendo con un numerosissimo pubblico l’esperienza di vivere tra bombe, droni ed emergenze continue, con il desiderio di salvare quante più vite possibile, senza le possibilità di poterlo fare.
Ha condiviso la fatica di dover negare le cure a mamme malnutrite, bambini disperati per fornirle ad altre persone in situazioni ancora più precarie. Ha raccontato il dolore di perdere colleghi, uccisi mentre prestavano il suo stesso nobile servizio, o di sentirne piangere altri che venivano a conoscenza della morte dei loro cari. Ha raccontato come non ci sia più possibilità di preservare l’umanità in un luogo dove vige odio e distruzione senza considerare nessun diritto civile e umano.

Io e Lorenzo siamo volontari del Comitato per la lotta contro la fame nel mondo e l’idea di invitare Martina era nata ad inizio estate con l’intento di coinvolgerla in una delle serate del campo Shalom, esperienza di volontariato proposta ai ragazzi delle superiori ad ogni inizio estate. In quei giorni non poté venire perché stava tornando proprio dalla seconda missione a Gaza, ma il nostro desiderio di portarla a Forlì era così vivo che non ci siamo arresi. Ed in un attimo, grazie all’accesso interesse di Davide, il presidente del Comitato, e al supporto di Edoardo, ci siamo trovati in contatto con le organizzatrici del festival del buon vivere: quale migliore occasione per portare alla nostra città una voce di verità che rompe il silenzio?

Chissà cosa ha fatto nascere in tutti i cuori in ascolto l’incontro con Martina, chissà quanta rabbia, quanta consapevolezza, quanta sensazione di impotenza e allo stesso tempo di responsabilità e quindi quanta voglia di fare qualcosa. Qualsiasi cosa sia nata da questo incontro abbiamo visto che ha smosso gli animi: ce lo ha detto il silenzio in sala, il lungo applauso che alla fine gridava “grazie” e gli sguardi di chi ha visto una verità davanti cui non ci si vuole più voltare dall’altra parte.
Credo che si respirasse nell’aria una consapevolezza comune di cui fare memoria ogni giorno, ora più che mai: nessuno sceglie dove nascere. Si può finire in mezzo al mare, sotto le bombe, soffrire la fame. Oppure si può nascere con un privilegio, dalla parte giusta dell’Atlante economico. E se si è nati con questo privilegio, non si può perdere tempo a scusarsi, bisogna usare quel privilegio per fare le cose giuste, ognuno con quello che è con quello che può dare.

In questa occasione è stata presentata la Rete per la pace, un insieme di associazione laiche e cattoliche, a cui anche l’Azione Cattolica ha aderito, che si propongo insieme di rispondere a quella domanda che grida ora dentro ognuno “e io cosa posso fare?” :l’ intento della rete è di diffondere eventi e occasioni di servizio concreto per dare a tutti la possibilità di non rimanere indifferenti, di fare qualcosa di tangibile ed essere parte di quei piccoli cambiamenti che possono fare la differenza.
La Rete per la Pace parteciperà alla Marcia per la Pace di domenica 12 ottobre portando da Perugia ad Assisi uno striscione con su scritto “Ministero della Pace – Una scelta di Governo” con l’intento di sollecitare il Governo a mettere in atto l’articolo 11 della costituzione: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

Clicca qui per entrare nel gruppo Whatsapp delle Rete per la pace, per restare aggiornato sulle prossime proposte.

 

Veronica Garavini

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